Nel suo discorso di commiato da Palazzo Chigi, falsamente improvvisato, ma accuratamente pensato da Casalino, Conte ha detto:
«Auspico un governo politico che sia solido e che abbia sufficiente coesione per poter operare scelte politiche perché le urgenze del paese richiedono scelte politiche, non possono essere affidate a una squadra di tecnici.
Mi rivolgo agli amici del Movimento: io ci sono e ci sarò. Dico agli amici del Pd e di Leu: dobbiamo continuare lavorare tutti insieme perché il nostro progetto politico che ho sintetizzato nella formula “Alleanza per lo sviluppo sostenibile” è un progetto forte, concreto che aveva già iniziato a dare buoni frutti. Dobbiamo perseguirlo perché offre una prospettiva reale di modernizzare il paese nel segno della transizione energetica, digitale e inclusione sociale».
Auspicare un governo politico è esattamente il contrario di quanto richiesto con molta risolutezza da Mattarella, proprio il giorno prima, dopo la fallita missione esplorativa di Fico. Mattarella aveva rivolto un appello “a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un Governo di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica”.
Cosa è poi questa inesistente Alleanza per lo sviluppo sostenibile, concreta e che ha già dato buoni frutti? Lo sa solo lui.