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Il cibo è il tema della seconda puntata – Cibo e misfatti – della serie di 10 podcast, proposta da Editoriale Domani, che vede protagonisti Gianrico Carofiglio e sua figlia, la ventiseienne Giorgia. Della prima puntata abbiamo parlato qui. Giorgia si dichiara sin da subito vegetariana, lo è diventata dopo aver letto Il libro di Jonathan Safran Foer, Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?

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Di cosa si parla?

Nel corso del colloquio fra figlia e padre si affronta il tema del cibo sotto molte prospettive.

  • Il cibo come fattore fondamentale di identità culturale e sociale.
  • La cucina come narrazione ed insieme di simboli per dare ordine al mondo.
  • la cucina come riduzione del rischio legato alla potenziale pericolosità di ciò che ingeriamo, rischio particolarmente forte negli onnivori, come l’uomo.
  • La rinuncia a certi tipi di cibo come scelta etica e morale, quasi religiosa. Il legame fra religioni e cibo.
  • Il cibo narrato in libri e film, che permette di caratterizzare i personaggi o i loro stati d’animo meglio di tante parole.
  • L’impatto ambientale determinato dall’agricoltura e dall’allevamento.
  • Quanto sarebbe importante cambiare le proprie abitudini alimentari per dare un grosso aiuto alla soluzione del problema del cambiamento climatico.
  • Il fatto che i consumatori non abbiano alcuna consapevolezza di quale sia il costo reale in termini ambientali di ciò che mangiano. Estendendo il concetto, quanto la mancanza di consapevolezza e trasparenza sia un rischio per la democrazia.

Libri citati

Come nella prima puntata, Giorgia e Gianrico espongono una tesi a partire da un libro letto. In questa puntata vengono citati, tra gli altri:

Troppi temi per un trattazione inevitabilmente superficiale. Giorgia e Gianrico li espongono in un colloquio colto e piacevole, ma nulla più. Ho qualche dubbio personale poi sulla correttezza di quanto afferma Foer nei suoi libri. Il tema dell’impatto ambientale del cibo non può prendere a riferimento (solo) quel libro. Mi rendo conto di essere esigente, ma per me il podcast non è e non può essere un talkshow, a meno che non lo si ascolti facendo e pensando ad altro, ma allora, vale la pena?

Valutazione (un po’ abbondante):

Classificazione: 4 su 5.