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Nel ventiseiesimo podcast della quarta stagione di da Costa a Costa, Francesco Costa ci racconta due storie di speranza. Entrambe emblematiche della capacità degli Stati Uniti e dei sui cittadini di rinascere dopo eventi catastrofici ed anche quando sembra che tutto sia perduto.

Ascolta “S04E26. Tomorrow” su Spreaker.

Gabrielle Giffords

La prima storia riguarda la parlamentare democratica Gabrielle Giffords, eletta in Arizona in un seggio tradizionalmente dei conservatori. Donna brillante e di successo, era popolare per la sua disponibilità ad incontrare informalmente i cittadini ovunque capitasse: strade, parcheggi, supermercati. L’8 gennaio 2011 fu gravemente ferita alla testa da un colpo di pistola esploso da pochi centimetri durante uno dei suoi consueti incontri in Arizona.

Data per morta, si riprese, nonostante avesse la parte sinistra del cervello gravemente danneggiata, compromettendo per sempre la sua capacità di linguaggio e la sua mobilità. Nel 2012 si ritirò dalla vita politica, ma continuò il suo impegno civile.

Nel 2013, a due anni di distanza dal ferimento, la Giffords si presentò a sorpresa ad un’audizione della Commissione Giustizia del Senato per leggere un breve discorso nel quale invitava gli ex colleghi ad impegnarsi per una legge a favore del controllo delle armi, a tutela dei cittadini ed in particolare dei bambini.

The Star-Spangled Banner

La seconda storia riguarda l’inno degli Stati Uniti, la cui adozione è relativamente recente. In precedenza l’inno nazionale ufficioso era basato sulla melodia God save the Queen e su un testo popolare. Il testo dell’inno attuale fu scritto da Francis Scott Key, un avvocato poeta dilettante, a seguito della battaglia condotta dalla Royal Navy nella notte del 14 settembre 1814 contro il Fort McHenry, nei pressi di Baltimora, nel corso della guerra anglo americana.

Le forze inglesi erano molto superiori e la sconfitta era certa. La mattina successiva la bandiera a stelle e strisce ancora sventolava, anzi, ne era stata aggiunta una seconda, ancora più alta.

La poesia venne poi musicata sulla base della melodia To Anacreon in Heaven di un inconsapevole compositore inglese, John Stafford Smith. The Star-Spangled Banner divenne l’inno ufficiale solo negli anni ’30, a seguito di una petizione popolare che raccolse cinque milioni di firme. E anche questa è una storia di resistenza e di speranza.

Se vuoi, ascolta l’inno degli Stati Uniti in una versione cantata del 1915.

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:MargaretWoodrowWilson-TheStarSpangledBanner.ogg?embedplayer=yes

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