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Introduzione in forma di parabola.

Immaginate di stare malissimo e di correre il rischio di morire per una grave malattia. Immaginate che vi era stata data la possibilità di assumere una medicina. Immaginate che questa medicina avrebbe reso la vostra malattia, ora grave e mortale, un semplice mal di pancia, leggero e passeggero. Immaginate che vi siate rifiutati di assumere la medicina perché la ritenevate meno efficace di altre medicine, disponibili solo dopo due mesi. Ora, gravemente malati, con il forte rischio di morire, valutereste saggia la vostra decisione di non assumere la medicina immediatamente disponibile e che vi avrebbe salvato la vita?

Così stanno le cose per il vaccino AstraZeneca. Molti si rifiutano di assumere il vaccino perché ritengono sia poco efficace, sicuramente meno efficace dei vaccini Pfizer-Biontech e Moderna. Il problema è tutto nel significato che diamo alla parola efficacia e, soprattutto, come tale efficacia ci è stata spiegata.

Efficacia verso la comparsa di sintomi

AstraZeneca ha una efficacia del 65% verso la comparsa di sintomi, mentre Pfizer-Biotech e Moderna hanno una efficacia superiore al 90%. Questo vuol dire, che con Astra Zeneca si ha circa il 65% di probabilità di non manifestare nessuno dei sintomi tipici del Covid (di qualsiasi natura, anche leggera e transitoria). Mentre con Pfizer-Biotech e Moderna questa probabilità sale al 90%.

Efficacia verso le conseguenze gravi della malattia.

Se invece di qualsiasi sintomo, si prendono in considerazione solo le manifestazioni gravi della malattia, allora l’efficacia sale al 100%. Cioè in nessuna delle persone trattate con AstraZeneca le manifestazioni della malattia hanno portato alla morte o ai trattamenti più invasivi. Da questo punto di vista AstraZeneca è uguale agli altri vaccini, anzi anche migliore, visto che per gli altri vaccini si sono verificati rari casi di persone vaccinate che hanno contratto il Covid-19 con gravi conseguenze.

Conclusioni e cose da leggere

Ma ad ognuno di noi cosa importa veramente? Vaccinarsi subito con qualsiasi vaccino ed avere salva la vita? Oppure aspettare dei mesi la disponibilità di uno specifico vaccino, rischiando nel frattempo di prenderci il COVID in forma grave? E’ chiaro che l’efficacia che conta è quella verso le manifestazioni gravi della malattia.

Incredibile che tutto questo non sia stato spiegato, fino a pochi giorni fa da televisioni e giornali.

Lo ha spiegato benissimo ilpost.it in un articolo di ieri, 4 marzo, scritto da Emanuele Menietti ed intitolato “Non conviene fare gli schizzinosi, coi vaccini” che deve essere letto. Per chi ha poco tempo, è sufficiente leggere il post su facebook di Francesco Costa (vice-direttore del Post), che sullo stesso argomento fa una sintesi efficace.