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Una conferenza stampa normale

Finalmente una conferenza stampa normale, con il presidente Draghi che risponde alle domande in modo pacato, ma preciso, non senza ironia, rivolgendosi ai giornalisti e cercandone lo sguardo, non ad uso e consumo del popolo degli spettatori televisivi, come ci aveva abituato, direi assuefatto, Conte.

Niente polemiche, ma risposte

Niente polemiche su Astrazeneca, niente polemiche sulla Germania che maggiormente ha pesato nella decisione dello stop alle vaccinazioni. Finalmente una risposta ragionevole sul MES: Non se ne fa ricorso perchè, al momento non c’è un piano d’investimenti sulla sanità che valga i miliardi disponibili, quando ci sarà si valuterà come finanziare, valutando anche l’opzione MES. Le risposte di Conte-Casalino a proposito erano senza senso: prima l’esistenza di condizionalità inesistenti, poi, quando questa tesi non era più sostenibile, un laconico: la maggioranza del parlamento non lo vuole. Come dire: “Ma perchè”? “Perchè no”!

Risposte oneste a domande non facili

Risposte ai giornalisti molto oneste a proposito della cancellazione di una parte delle cartelle esattoriali. Lo ha chiamato condono, come in effetti è. Non ha utilizzato termini come pace fiscale, scudo fiscale. Onestà intellettuale anche nei confronti delle assurde pretese dei partiti: “E’ chiaro che tutti i partiti sono entrati in questo governo portandosi una eredità di vedute, di convinzioni, di annunci fatti nel passato. Tutti hanno delle bandiere identitarie, ma ora si tratta, man mano, di chiedersi quali sono quelle bandiere identitarie di buon senso e quali quelle a cui si può rinunciare, senza fare un danno alla propria identità ed all’Italia”.

Il video integrale della conferenza stampa