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Enrico Mariutti, in un post scritto per Econopoly, del Sole 24 Ore, mette in dubbio le politiche verdi focalizzate sulla produzione di energia rinnovabile solare o eolica, sostenendo che la quantità di risorse che dovrebbero essere utilizzate per costruire pannelli fotovoltaici e turbine eoliche (energia, metalli e materiali, in genere) non è sostenibile o, addirittura, eccede la disponibilità mondiale. Il tema è serio e vale anche per le le tecnologie legate al riciclo. Si tende a dimenticare che produrre un pannello solare o riciclare della plastica sono processi industriali che richiedono energia, acqua ed altre risorse. Mariutti sostiene che una alternativa credibile è la cattura diretta della C02 atmosferica (DAC): un processo che porta a sottrarre CO2 dall’atmosfera per poi stoccarlo in maniera sicura. E’ una tecnologia già testata in impianti pilota, che fa parte delle strategia complessive di rallentamento del riscaldamento globale, ma con alcune perplessità riguardo stoccaggio della CO2 e costi.

A Mariutti risponde Gianni Silvestrini su qualenergia.it con due articoli: La rivoluzione verde è “un’enorme fake news”? Ecco perché non è così e Tutti i limiti della cattura della CO2 per fare la “rivoluzione verde”. Nel primo si contestano le cifre riportate da Mariutti riguardo il dispendio di materiali ed energia, nel secondo si evidenziano le criticità della cattura diretta della CO2 atmosferica, facendo leva su tre aspetti: il fatto che esistano ancora solo pochi impianti pilota, che il costo attuale sia molto elevato e che anche questa tecnologia, se adottata su larga scala, richieda una enorme quantità di materiali da estrarre e produrre.

Leggi qui il post di Enrico Mariutti: La grande eresia: la rivoluzione verde è un’enorme fake news?

Leggi qui i due articoli di Gianni Silvestrini: