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Avevo già recensito le prime due puntate di Ossigeno, una serie di podcast in 4 puntate condotta da Paolo Giordano, prodotto per Chora, una iniziativa editoriale nel campo degli audio, diretta dal giornalista Mario Calabresi. La recensione non era stata entusiasta, sia per i contenuti che per il modo con cui venivano narrati.

La Xylella

La terza puntata è decisamente migliore. Il tema è ancora quello delle epidemie, ma questa volta si parla della Xylella, una malattia che ha decimato gli alberi di Ulivo in Puglia, in particolare nel Salento, provocando una drammatica alterazione del paesaggio agrario. Si tratta di una malattia causata da un batterio, Xylella fastidiosa, che provoca l’ostruzione dei vasi linfatici della pianta, provocandone il progressivo disseccamento e, infine, la morte. Proprio come il SARS-COV-2, l’agente patogeno si trasmette da pianta a pianta a partire da piccoli focolai, arrivando ad interessare vasti territori.

l batterio non è mobile, ma ha trovato il vettore di trasmissione in un piccolo insetto, la comune sputacchina (Philaenus spumarius), che della linfa della pianta si nutre. Non vi sono cure conosciute, l’unica possibilità è il contenimento mediante la pronta eradicazione delle piante colpite e di tutte quelle prossime. Questa strategia, se fosse stata adottata immediatamente, avrebbe permesso di limitare la diffusione, dando tempo alla ricerca di sviluppare varietà resistenti con cui sostituire nel tempo quelle suscettibili.

Il negazionismo

Purtroppo non è andata così, perché attorno al fenomeno Xylella si sono scatenati tutti quei fenomeni visti successivamente per il Coronavirus. Il ritardo nel riconoscimento, l’incredulità, ma soprattutto il negazionismo, sia totale (la Xylella non esiste), che interpretativo (la Xylella esiste, ma non è la causa della strage di ulivi).

Associazioni ambientaliste, partiti politici (Movimento 5 Stelle in testa), complottisti hanno a lungo preferito credere che l’origine fosse di altra natura: sfruttamento del suolo, diserbanti, concimazioni e persino sostanze utilizzate nella guerra del Vietnam; arrivando a suggerire per la cura soluzioni fantasiose come l’uso di calce, rame e perfino di sapone. Il risultato è stato disastroso, con la quasi totale scomparsa degli ulivi in gran parte del Salento.

Conclusioni

Paolo Giordano, che il Salento conosce bene, ce lo racconta con poche interviste mirate, molto partecipate e commoventi. Anche qui un inserto audio di Salvini (mi sembra). Strana questa scelta di inserire qualche frase di Salvini in tutte le prime tre puntate di Ossigeno. Comunque l’ascolto è piacevole e, per chi non avesse seguito approfonditamente la cronaca del tempo, si impara qualcosa e si riflette sui danni che l’ignoranza e la malafede possono provocare, rendendo definitivi problemi che potevano essere risolti o contenuti.

Puoi ascoltare qui il podcast della terza puntata di Ossigeno.

Valutazione:

Classificazione: 4 su 5.